Festa di Natale
Nella nostra scuola dell’infanzia è dall’ascolto dell’esperienza e dalla rilevazione dei bisogni che vengono individuati gli obiettivi formativi concretamente perseguibili e significativi per i singoli bambini.
lunedì 24 dicembre 2012
domenica 23 dicembre 2012
mercoledì 12 dicembre 2012
domenica 9 dicembre 2012
Il castello (III sezione)
Il castello
sabato 1 dicembre 2012
sabato 24 novembre 2012
La bella addormentata nel bosco
La bella addormentata nel bosco
Tanto tempo fa, in un paese lontano, vivevano re Stefano e la sua graziosa regina.
Per molti anni essi avevano atteso un figlio, e finalmente il loro desiderio fu esaudito.
Nacque una bambina che chiamarono Aurora, come la dea del mattino, perché riempiva di sole la loro vita. Per festeggiare la sua nascita, diedero una grande festa: su invito del re, cavalieri e dame, cittadini e contadini, tutti vestiti degli abiti migliori e portando doni, andarono a palazzo per vedere la neonata e farle gli auguri. Re Umberto, che regnava sul Paese vicino, arrivò con il suo giovane figlio, il principe Filippo. I due re sognavano da molto tempo di unire i loro Paesi per mezzo del matrimonio dei figlio, ed in questa occasione annunciarono il fidanzamento della principessa Aurora con il principe Filippo. La festa era al culmine quando, scivolando lungo un raggio di sole penetrato nella Sala Grande, comparvero le minuscole figure di tre fate buone. Agitando le bacchette magiche, volteggiarono sopra i doni esposti, poi si avvicinarono alla culla per offrire i loro doni alla principessa Aurora. "Piccola principessa, il mio dono sarà la bellezza" disse Flora, mentre la sua bacchetta spruzzava scintille di polvere fatata. "Piccola principessa, il mio dono sarà una voce dolcissima" disse Fauna. Ma proprio mentre la terza fata, Serena, stava per offrire alla bimba il suo dono di felicità, una folata di vento spalancò le porte del castello. Vi fu un lampo accecante e Malefica la strega cattiva, comparve in mezzo alla sala, furente per non essere stata invitata ai festeggiamenti. Nel silenzio generale, alzò le braccia e annunciò: "Anch'io farò un dono alla bambina. La principessa Aurora crescerà in grazia e bellezza, amata da tutti quelli che la conoscono. Ma prima che cali il sole sul giorno del suo sedicesimo compleanno, si pungerà un dito con il fuso di un arcolaio... e morirà!" La povera regina prese la sua bimba dalla culla e la strinse forte a sé, come per proteggerla dalle terribili parole della strega. Le guardie circondarono Malefica e le puntarono contro le lance, ma con la sua potente magia ella si circondò di fiamme e scomparve in una nuvola di fumo. Serena, che non aveva ancora offerto il suo dono, agitò rapidamente la sua bacchetta sopra la bimba dicendo: "Re e regina non disperate! Benché non abbia il potere di annullare questa terribile maledizione, posso essere d'aiuto." Poi, mentre la bacchetta creava magici disegni nell'aria, disse: "Dolce principessa, un fuso ti pungerà il dito, ma non morrai; ti addormenterai e dormirai fino a quando non riceverai il primo bacio d'amore!" Re Stefano, ancora spaventato per la vita della figlia, ordinò che lo stesso giorno tutti i fusi e gli arcolai del reame venissero bruciati. Venne preparato un grande rogo nel cortile, e tutti gli arcolai furono distrutti. Le tre fate non erano certe che questo fosse sufficiente a proteggere la principessa, così persuasero il re e la regina a permettere loro di nascondere la piccola: Esse l'avrebbero portata a vivere in mezzo alla foresta e si sarebbero tutte travestite da contadine. E così per sedici lunghi anni, la principessa, chiamata Rosaspina dalle tre buone fate, crebbe nascosta in una capanna di taglialegna, avendo come compagni gli uccelli e le creature del bosco. In tutto questo tempo, Malefica cercò di trovare la ragazza, ma invano, perché le fate tennero ben nascosti i suoi movimenti. Vissero come comuni mortali, e non usarono mai la magia ne timore che , se lo avessero fatto, Malefica avrebbe potuto scoprirle dal bagliore che essa emanava. Il giorno del sedicesimo compleanno della principessa, Flora , Fauna e Serena vollero farle la sorpresa di una torta e di un abito nuovo. La mandarono a raccogliere bacche nel bosco, quindi si misero al lavoro per preparare una torta e cucire un vestito. La torta riuscì un disastro e il vestito orribile. "Vado a prendere le bacchette magiche" disse Serena sconfortata. "Sai, penso tu abbia ragione" fece eco Fauna. Con la magia, infatti avevano sempre fatto tutto; non erano molto brave senza di essa. Le bacchette proiettarono raggi di magia colorata per tutta la stanza, e ben presto trasformarono la torta in un capolavoro di pasticceria mentre il vestito diventava una meraviglia. Sfortunatamente, le scintille colorate salirono su per il camino, in alto, sopra la capanna. Il corvo di Malefica, che era a caccia della principessa, vide le tracce magiche e volò dalla sua padrona per riferirle che aveva finalmente scoperto il nascondiglio delle fate. Nel frattempo il principe Filippo, che per puro caso stava cacciando in mezzo al bosco, udì un dolce canto. Cercando colei che cantava, trovò Rosaspina che danzava con le creature del bosco, e si unì a loro. Cantando insieme, il principe e la fanciulla si innamorarono all'istante l'uno dell'altra. Ma si stava facendo tardi, e Rosaspina doveva andare. "quando potrò rivederti?" le chiese il principe. "Vieni questa sera alla capanna nella foresta" disse la fanciulla. "Sarò là con le mie zie." E si affrettò verso casa per raccontare a Flora, Fauna e Serena che aveva incontrato un meraviglioso cacciatore e se n'era innamorata. Ma anche le fate avevano delle notizie per lei. "Mia cara, tu sei in realtà la principessa Aurora" cominciò Flora. "E stanotte ti riporteremo a tuo padre, il re Stefano. Devi dimenticare quel cacciatore. Non fa per te." Tristemente, Rosaspina si lasciò condurre via dalla capanna prima che il principe Filippo vi giungesse. Le fate l'accompagnarono alla sua stanza nel castello, dove si gettò singhiozzando sul letto. "Lasciamola sola per un po'" disse Flora chiudendo la porta dietro di sé. "Povera cara". Re Stefano e re Umberto stavano festeggiando il ritorno della principessa, e brindando alla futura unione dei loro figli e dei loro reami. In quel momento l'arrivo del principe Filippo interruppe le loro fantasticherie. "Padre" annunciò il giovane agitato. "Ho appena incontrato la ragazza che sposerò. Non la principessa Aurora, ma una contadinella." All'udire ciò, re Umberto s'infuriò col figlio, ma non ottenne nessun risultato; allora supplicò e adulò, ma non ci fu nulla da fare. Il principe Filippo insistette: voleva sposare la fanciulla che amava. E partì al galoppo per incontrare Rosaspina nella capanna del bosco, lasciando suo padre nello sconforto. In tutto quel tempo la principessa era rimasta sola a piangere nella sua camera. Là Malefica entrò trasformata in un anello di fumo, fece una magia alla fanciulla e la condusse in una stanza segreta in cui c'era un arcolaio, l'unico rimasto in tutto il Paese. "Cosa sarà mai?" disse Aurora. Allora udì una voce che ordinava: "Tocca il fuso!" Aurora tese la mano verso il fuso e si punse il dito. Immediatamente cadde al suolo svenuta. Le tre fate la trovarono stesa sul pavimento e la trasportarono nel più bell'appartamento del palazzo. Le tre fatine buone decisero di addormentare tutti nel palazzo e spruzzarono polvere di sonno. Poi volarono via a cercare il principe Filippo. perché solo lui avrebbe potuto svegliare la principessa. Intanto Filippo arrivato nella casetta nel bosco trovò Malefica ad aspettarlo . Lo imprigionò nel suo castello e lo schernì dicendogli che la sua contadinella non era altro che la principessa Aurora, addormentata nel castello del re Stefano! Aurora era condannata a dormire finchè il suo bacio non l'avesse destata. Le tre fate riuscirono a trovare il principe e lo liberarono. Dopo averlo armato della possente Spada della Verità e del magico scudo della Virtù lo aiutarono ad uscire dal castello di Malefica. Filippo corse al castello e trovò le mura sommerse da una foresta di rovi, mentre Malefica, trasformatasi in un drago che sputava fuoco, stava a guardia del levatoio. Le fate spruzzarono polvere magica sulla spada del principe: la spada volò diritta al cuore del drago e lo uccise. Cadendo, il terribile animale riprese l'aspetto di Malefica. Il principe giunse quindi dove giaceva la principessa Aurora, la baciò delicatamente.... la principessa si destò, sorrise a Filippo e tutta la stanza si illuminò. Tutta la corte si destò e davanti agli occhi compiaciuti di re Stefano, della regina e di re Umberto, Filippo e Aurora cominciarono a danzare... e vissero da quel giorno felici e contenti!
Per molti anni essi avevano atteso un figlio, e finalmente il loro desiderio fu esaudito.
Nacque una bambina che chiamarono Aurora, come la dea del mattino, perché riempiva di sole la loro vita. Per festeggiare la sua nascita, diedero una grande festa: su invito del re, cavalieri e dame, cittadini e contadini, tutti vestiti degli abiti migliori e portando doni, andarono a palazzo per vedere la neonata e farle gli auguri. Re Umberto, che regnava sul Paese vicino, arrivò con il suo giovane figlio, il principe Filippo. I due re sognavano da molto tempo di unire i loro Paesi per mezzo del matrimonio dei figlio, ed in questa occasione annunciarono il fidanzamento della principessa Aurora con il principe Filippo. La festa era al culmine quando, scivolando lungo un raggio di sole penetrato nella Sala Grande, comparvero le minuscole figure di tre fate buone. Agitando le bacchette magiche, volteggiarono sopra i doni esposti, poi si avvicinarono alla culla per offrire i loro doni alla principessa Aurora. "Piccola principessa, il mio dono sarà la bellezza" disse Flora, mentre la sua bacchetta spruzzava scintille di polvere fatata. "Piccola principessa, il mio dono sarà una voce dolcissima" disse Fauna. Ma proprio mentre la terza fata, Serena, stava per offrire alla bimba il suo dono di felicità, una folata di vento spalancò le porte del castello. Vi fu un lampo accecante e Malefica la strega cattiva, comparve in mezzo alla sala, furente per non essere stata invitata ai festeggiamenti. Nel silenzio generale, alzò le braccia e annunciò: "Anch'io farò un dono alla bambina. La principessa Aurora crescerà in grazia e bellezza, amata da tutti quelli che la conoscono. Ma prima che cali il sole sul giorno del suo sedicesimo compleanno, si pungerà un dito con il fuso di un arcolaio... e morirà!" La povera regina prese la sua bimba dalla culla e la strinse forte a sé, come per proteggerla dalle terribili parole della strega. Le guardie circondarono Malefica e le puntarono contro le lance, ma con la sua potente magia ella si circondò di fiamme e scomparve in una nuvola di fumo. Serena, che non aveva ancora offerto il suo dono, agitò rapidamente la sua bacchetta sopra la bimba dicendo: "Re e regina non disperate! Benché non abbia il potere di annullare questa terribile maledizione, posso essere d'aiuto." Poi, mentre la bacchetta creava magici disegni nell'aria, disse: "Dolce principessa, un fuso ti pungerà il dito, ma non morrai; ti addormenterai e dormirai fino a quando non riceverai il primo bacio d'amore!" Re Stefano, ancora spaventato per la vita della figlia, ordinò che lo stesso giorno tutti i fusi e gli arcolai del reame venissero bruciati. Venne preparato un grande rogo nel cortile, e tutti gli arcolai furono distrutti. Le tre fate non erano certe che questo fosse sufficiente a proteggere la principessa, così persuasero il re e la regina a permettere loro di nascondere la piccola: Esse l'avrebbero portata a vivere in mezzo alla foresta e si sarebbero tutte travestite da contadine. E così per sedici lunghi anni, la principessa, chiamata Rosaspina dalle tre buone fate, crebbe nascosta in una capanna di taglialegna, avendo come compagni gli uccelli e le creature del bosco. In tutto questo tempo, Malefica cercò di trovare la ragazza, ma invano, perché le fate tennero ben nascosti i suoi movimenti. Vissero come comuni mortali, e non usarono mai la magia ne timore che , se lo avessero fatto, Malefica avrebbe potuto scoprirle dal bagliore che essa emanava. Il giorno del sedicesimo compleanno della principessa, Flora , Fauna e Serena vollero farle la sorpresa di una torta e di un abito nuovo. La mandarono a raccogliere bacche nel bosco, quindi si misero al lavoro per preparare una torta e cucire un vestito. La torta riuscì un disastro e il vestito orribile. "Vado a prendere le bacchette magiche" disse Serena sconfortata. "Sai, penso tu abbia ragione" fece eco Fauna. Con la magia, infatti avevano sempre fatto tutto; non erano molto brave senza di essa. Le bacchette proiettarono raggi di magia colorata per tutta la stanza, e ben presto trasformarono la torta in un capolavoro di pasticceria mentre il vestito diventava una meraviglia. Sfortunatamente, le scintille colorate salirono su per il camino, in alto, sopra la capanna. Il corvo di Malefica, che era a caccia della principessa, vide le tracce magiche e volò dalla sua padrona per riferirle che aveva finalmente scoperto il nascondiglio delle fate. Nel frattempo il principe Filippo, che per puro caso stava cacciando in mezzo al bosco, udì un dolce canto. Cercando colei che cantava, trovò Rosaspina che danzava con le creature del bosco, e si unì a loro. Cantando insieme, il principe e la fanciulla si innamorarono all'istante l'uno dell'altra. Ma si stava facendo tardi, e Rosaspina doveva andare. "quando potrò rivederti?" le chiese il principe. "Vieni questa sera alla capanna nella foresta" disse la fanciulla. "Sarò là con le mie zie." E si affrettò verso casa per raccontare a Flora, Fauna e Serena che aveva incontrato un meraviglioso cacciatore e se n'era innamorata. Ma anche le fate avevano delle notizie per lei. "Mia cara, tu sei in realtà la principessa Aurora" cominciò Flora. "E stanotte ti riporteremo a tuo padre, il re Stefano. Devi dimenticare quel cacciatore. Non fa per te." Tristemente, Rosaspina si lasciò condurre via dalla capanna prima che il principe Filippo vi giungesse. Le fate l'accompagnarono alla sua stanza nel castello, dove si gettò singhiozzando sul letto. "Lasciamola sola per un po'" disse Flora chiudendo la porta dietro di sé. "Povera cara". Re Stefano e re Umberto stavano festeggiando il ritorno della principessa, e brindando alla futura unione dei loro figli e dei loro reami. In quel momento l'arrivo del principe Filippo interruppe le loro fantasticherie. "Padre" annunciò il giovane agitato. "Ho appena incontrato la ragazza che sposerò. Non la principessa Aurora, ma una contadinella." All'udire ciò, re Umberto s'infuriò col figlio, ma non ottenne nessun risultato; allora supplicò e adulò, ma non ci fu nulla da fare. Il principe Filippo insistette: voleva sposare la fanciulla che amava. E partì al galoppo per incontrare Rosaspina nella capanna del bosco, lasciando suo padre nello sconforto. In tutto quel tempo la principessa era rimasta sola a piangere nella sua camera. Là Malefica entrò trasformata in un anello di fumo, fece una magia alla fanciulla e la condusse in una stanza segreta in cui c'era un arcolaio, l'unico rimasto in tutto il Paese. "Cosa sarà mai?" disse Aurora. Allora udì una voce che ordinava: "Tocca il fuso!" Aurora tese la mano verso il fuso e si punse il dito. Immediatamente cadde al suolo svenuta. Le tre fate la trovarono stesa sul pavimento e la trasportarono nel più bell'appartamento del palazzo. Le tre fatine buone decisero di addormentare tutti nel palazzo e spruzzarono polvere di sonno. Poi volarono via a cercare il principe Filippo. perché solo lui avrebbe potuto svegliare la principessa. Intanto Filippo arrivato nella casetta nel bosco trovò Malefica ad aspettarlo . Lo imprigionò nel suo castello e lo schernì dicendogli che la sua contadinella non era altro che la principessa Aurora, addormentata nel castello del re Stefano! Aurora era condannata a dormire finchè il suo bacio non l'avesse destata. Le tre fate riuscirono a trovare il principe e lo liberarono. Dopo averlo armato della possente Spada della Verità e del magico scudo della Virtù lo aiutarono ad uscire dal castello di Malefica. Filippo corse al castello e trovò le mura sommerse da una foresta di rovi, mentre Malefica, trasformatasi in un drago che sputava fuoco, stava a guardia del levatoio. Le fate spruzzarono polvere magica sulla spada del principe: la spada volò diritta al cuore del drago e lo uccise. Cadendo, il terribile animale riprese l'aspetto di Malefica. Il principe giunse quindi dove giaceva la principessa Aurora, la baciò delicatamente.... la principessa si destò, sorrise a Filippo e tutta la stanza si illuminò. Tutta la corte si destò e davanti agli occhi compiaciuti di re Stefano, della regina e di re Umberto, Filippo e Aurora cominciarono a danzare... e vissero da quel giorno felici e contenti!
sabato 17 novembre 2012
SETTIMANA DEL CASTELLO (II sezione)
Lunedì col cannocchiale
sulla luna puoi guardare
dove c'è un gran castello
che ha la forma di un ombrello.
una fata in quel castello
a gustar dolci deliziosi
con gli amici suoi golosi.
Mercoledì andrai lassù
nel castello tutto blu
dove c'è quella fatina
che si chiama Clementina
Giovedì in quel castello
ci sarà una grande festa
tanti maghi smemorati
quasi tutti raffreddati
Venerdì con molto affetto
si farà una magia: da un cilindro
straripante
sbucherà un bel gigante.
sbucherà un bel gigante.
Sabato il gigantone
incontrerà la sua fatina
sei graziosa, sei carina
tu sarai la mia regina.
Domenica dopo le nozze
il gigante alto alto
diventerà piccino piccino
bello più di un principino.
Autunno (II sezione)
Autunno
Anche da noi come nel giardino del castello del fantasma è arrivato l'autunno e siamo andati a raccogliere le foglie
Siamo andati a raccogliere
le foglie......
Federico: Siamo andati insieme alle maestre
Lorenzo: Perchè è autunno
Vittorio: Perchè sono cadute dal vento
Giacomo: Sono cadute dall'albero
Olga: cadono perchè è autunno
Matthias: Le foglie diventano gialle
Sirya: rosse
Giacomo: Le foglie sono morte
Bianca: Sono diventate gialle e marroni
Olga: Sono cadute tante foglie
Eleonora: la mia foglia è grande e gialla
Bianca: La mia ha la forma appuntita come un cuore
Guela: é verde e marrone
Olga: La mia è marrone
Selene: La mia foglia assomiglia ad una banana
Isabel: Ha una forma di stella e di colore verde e grigio
Nistrine: Gialla e marrone
Alice: E' piccola e verde
Eleonora: La mia foglia sembra un cuore
Sonia: sembra una nuvola
Sofia: la mia foglia è piccola con tanti puntini
Sirya: E' verde e piccolina
Alessandra: E' gialla e vola leggera
Mattia: A me piacciono le foglie
Massimo: Ho visto tante foglie per strada
Lorenzo: E' appuntita e fa male
Federico: E' bello vedere tante foglie cadenti
Francesco: La mia foglia è verde e gialla
Abbiamo sbriciolato le foglie che facevano CRI- CRA
sabato 10 novembre 2012
Osserviamo un’opera d’arte di un anonimo del ‘300, raffigurante un castello (III sezione)
Osserviamo un’opera d’arte di un anonimo del ‘300, raffigurante un castello
INS.: Cosa ha adoperato l’artista per realizzare questo quadro?
AKRAM: i pennelli
CARLOTTA: con i pennelli, ha pensato di farlo
MICHELLE: con i pennelli, è una scultura
ALESSIO: ha dipinto il castello dove arrivano i draghi
LORENZO: l’artista l’ha fotografato
ALESSIA: con i pennelli
FRANCESCO: con l’intelligenza, l’ha visto e l’ha fatto
SARA: con i pennelli
LAVINIA: con i pennelli
ANNALISA: con la vernice
RICCARDO: ha usato le tempere
ALESSIA G.: ha visto un quadro e poi l’ha fatto
INS.: Cosa vedete osservando attentamente il quadro?
GIOVANNA: vedo una stradina che va al castello
CARLOTTA: vedo una porta, delle finestre e una torre
ALESSANDRO: vedo una torre, delle case, una porta e una stradina
MATILDE: vedo una torre molto grande con una finestra
MICHELLE: vedo delle torri, una strada per arrivare al castello, delle finestre
ANNALISA: una stradina che porta al castello
LORENZO: vedo i merli, una stradina, una porta e delle case
MARUA: vedo solo buio
LAVINIA: degli alberi, una stradina e delle case
INS.: Secondo voi dove si trova questo castello?
FRANCESCO: a Roma
ALESSIA G.: in una montagna
ALESSANDRO: in montagna
CARLOTTA: in un deserto
RICCARDO: in una montagna alta, alta, alta
LORENZO: in un bosco
ANNALISA: in campagna
MARUA: in cima alla montagna
INS.: Chi vive in quel castello?
MATILDE: principesse, re e regine, fantasmi
CARLOTTA: i cavalieri
LORENZO: le streghe
FRANCESCO: le dame
ALESSIA G.: le guardie
RICCARDO: i prigionieri
ANNALISA: le streghe controllano tutti e se qualcuno fa il cattivo, lo imprigionano
GIOVANNA: se il re e la regina vedono la strega, la imprigionano
INS.: Secondo voi è giorno o notte?
RICCARDO: è un po’ giorno e un po’ notte, sta per arrivare la luna
MATILDE: quasi notte
ALESSANDRO: è buio, lo capisco dallo sfondo
TUTTI: è giorno ma nuvoloso
INS.: Come vi sembra questo castello?
Abbiamo giocato con le forme (III sezione)
Abbiamo giocato con le forme
Costruzione di un castello con le forme geometriche per poter presentare le varie forme e giocare con esse, individuare uguaglianze e differenze ( grandezza, spessore, forma, colore) individuare ritmi, trovare somiglianze: tondo come, quadrato come….
martedì 6 novembre 2012
Fantasmi nel castello della sezione dei tre anni
Da una prima indagine sugli elementi che i nostri alunni accomunavano al castello è scaturito l’argomento “fantasmi” come quello più interessante e quindi utile all’elaborazione di una prima unità di apprendimento.
“Nel nostro fantasioso CASTELLO di sezione si nascondono tre fantasmini ladruncoli e birbantelli. Sono il FANTASMA ROSSO, IL FANTASMA GIALLO e IL FANTASMA BLU (i tre colori primari). Questi tre mattacchioni si nascondono nel nostro castello e ogni volta che scocca la mezzanotte escono dal loro nascondiglio per rubare tutti gli oggetti colorati come loro e riporli in un sacco.”
“Nel nostro fantasioso CASTELLO di sezione si nascondono tre fantasmini ladruncoli e birbantelli. Sono il FANTASMA ROSSO, IL FANTASMA GIALLO e IL FANTASMA BLU (i tre colori primari). Questi tre mattacchioni si nascondono nel nostro castello e ogni volta che scocca la mezzanotte escono dal loro nascondiglio per rubare tutti gli oggetti colorati come loro e riporli in un sacco.”
E’ questa una semplice storiella, adatta all’età dei nostri piccoli campioni, utile al riconoscimento dei colori primari, a giochi logici di raggruppamento e a primi approcci alla quantizzazione(di più , di meno, ecc) nonchè alle prime attività grafico pittoriche da svolgere con semplici tecniche.
Dopo il racconto i bambini hanno prima drammatizzato la storia con semplicità, travestendosi da fantasma e “rubando” in giro per la sezione gli oggetti del colore corrispondente al fantasma impersonato(giochi di raggruppamento e quantizzazione:" chi ha raccolto più oggetti?"). Poi c’è stata la rielaborazione grafica con schede formalizzate per lavori di collage e tempera. Sono stati questi i primi approcci allo spazio foglio con tecniche diverse e i risultati sono stati davvero soddisfacenti.
Le routine al castello nella sezione dei tre anni
Il castello è stato da sfondo integratore anche per le attività di routines di sezione. E’ risaputo quanto tali momenti siano importanti nella organizzazione delle attività , in particolare per gli alunni di tre anni, perché rassicuranti ed utili al riconoscimento della scansione dei vari momenti della giornata scolastica.
Ed è così che per la ROUTINE DELLA SETTIMANA abbiamo inventato insieme ai piccoli una semplice filastrocca che in modo divertente presenta alcuni personaggi fantastici che abitano nel nostro CASTELLO DI SEZIONE e che danno spunto a diverse storie origine ad altrettante unità di apprendimento. Tale filastrocca è anche collegata al riconoscimento dei colori che saranno oggetto di altre attività programmate per il corso dell’anno scolastico.
LUNEDI’ NEL CASTELLO BLU’ C’E’ UN MAGO STRANO A TESTA IN GIU’
MARTEDI’ NEL CASTELLO GIALLO SI DIMENTICA DI CANTARE UNO STUPIDO GALLO
MERCOLEDI’ NEL CASTELLO ROSSO UN BRUTTO LUPO ULULA A PIU’ NON POSSO
GIOVEDI’ NEL CASTELLO VERDE LA STREGA CICCIONA SI SPEZZA UN DENTE
VENERDI’ NEL CASTELLO MARRONE SPUTA TANTO FUOCO UN GROSSO DRAGONE
SABATO NEL CASTELLO ROSA LA CUOCA PREPARA UNA TORTA APPETITOSA
DOMENICA , INFINE, NEL CASTELLO BIANCO FINALMENTE SI RIPOSA IL NOSTRO RE STANCO
sabato 3 novembre 2012
Indagine iniziale: “IL CASTELLO” (III sezione)
CHE COSA SAPETE DEL CASTELLO?
MATILDE: Lo costruivano con un fossato tutto intorno al castello
LORENZO: Il fossato quando si riempie d’acqua sembra un fiume e lo facevano per non far entrare nessuno
RICCARDO: Tiravano su il ponte così i nemici li facevano cascare nell’acqua con dentro i coccodrilli
ANNALISA: I coccodrilli mangiavano gli umani
LORENZO: Ce li mettevano per far pericolo ai nemici degli abitanti del castello
ANNALISA: Il ponte levatoio serviva a far camminare le persone, gli amici degli abitanti del castello
CHI ERANO GLI ABITANTI DEL CASTELLO?
CARLOTTA: I fantasmi
RICCARDO: I re
FATIMA: E le regine
ANNALISA: Principi e principesse
GIOVANNA: I coccodrilli che mangiavano gli uomini
FRANCESCO: Le principesse
LORENZO: I cavalieri
ALESSANDRO: Principi e principesse
ALESSIA G.: Un re
CARLOTTA: Le guardie
ALESSIA P.: Ci sta la casa
JESSICA: La casa del re
EMMANUELE: I cavalieri che portano i cavalli
MATILDE: Le principesse
FRANCESCO: Ci possono anche essere degli dèi
ANNALISA: Biancaneve e il principe
CARLOTTA: I draghi
ALESSANDRO: I cavalli coi cavalieri
INS.: CHI LI FACEVA DIVERTIRE?
RICCARDO: Invitavano gli amici
ANNALISA: Per fare una cena insieme
LAVINIA: C’era il pagliaccio per farli ridere
INS.: SI CHIAMA GIULLARE
ANNALISA: Io lo sapevo già, nelle favole ci sono i giullari
RICCARDO: Per far divertire i re, le regine e i principini
ANNALISA: E poi nel castello ci vivevano le streghe
CARLOTTA: Le streghe sono cattive
MATILDE: Quelle buone sono le fatine
FRANCESCO: E poi c’erano anche i prigionieri
RICCARDO: Sono quelli che vengono catturati
ALESSANDRO: Perché sono cattivi
RICCARDO: Perché vogliono prendersi il castello e se vincono quelli buoni che stanno dentro al castello, i nemici diventano prigionieri
GIOVANNA: E poi ci sono le dame che fanno compagnia
LORENZO: Ci sono anche i topini
FRANCESCO: Ci vivono anche quelli che fanno tutto per i re
GIOVANNA: Gli schiavi
ANNALISA: Gli schiavi lavorano per il re e per la regina
RICCARDO: I servi però non comandano sul re e sulla regina
CARLOTTA: Puliscono tutto
FRANCESCO: Lucidano tutto
ANNALISA: Fanno i camerieri
RICCARDO: Fanno i lavori “faticanti”
MATILDE: Preparano da mangiare
RICCARDO: Devono cucinare tante cose perché gli abitanti del castello sono tanti
LORENZO: A volte anche le streghe cucinano, nei posti più bui, degli impasti strani col veleno
MATILDE: Lo danno alle persone cattive e le trasformano in mostri
CARLOTTA: E in tante cose brutte
RICCARDO: Beh, anche in lupi mannari
COME SI CHIAMANO LE COSTRUZIONI ALTE ALTE CHE CI SONO NEL CASTELLO?
COME SI CHIAMANO LE COSTRUZIONI ALTE ALTE CHE CI SONO NEL CASTELLO?
ALESSIO: Le torri
INS.: SULLE TORRI CHI C’ERA?
LAVINIA: Ci stavano le guardie
GIOVANNA: Le guardie ci sono anche vicino alla porta del castello
FATIMA: Perché così guardano chi arriva
LAVINIA: Si mettono sulla torre perché dall’alto vedono bene tutti quelli che arrivano
INS.: AVETE MAI VISTO UN CASTELLO?
SARA: No
RICCARDO: Io sì, in un film
GIOVANNA: No
MATILDE: Al gioco del castello e uno vero in vacanza
YVES: No
LORENZO: Per andare a Manciano ho visto una torre grande
MAHEYA: No
CARLOTTA: Sì, in un film
LAVINIA: No
AKRAM: Nel film
YVETTE: No
FRANCESCO: In un gioco di mio fratello
FATIMA: No
JESSICA: Sì
EMMANUELE: Non l’ho mai visto
MARUA: No
ALESSIO: Sì
FRANCESCA: No
ANNALISA: Io non l’ho mai visto
ALESSIA P.: L’ho visto con la casa
ALESSIA G.: Io al mare ho visto quello che ci si entra dentro per giocare
ALESSANDRO: Anche io al mare
GIULIO: Io due, uno in un gioco e in uno ci sono andato
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